Come Riconoscere le 5 Barriere Che Limitano La Crescita Della Tua Azienda

In questi periodi più di prima, i CEO e gli Executive hanno un impellente bisogno di trovare le combinazioni vincenti per sprigionare la crescita all’interno della propria azienda.

Se sei un CEO o un executive, o un apassionato di strategie di crescita aziendale, allora questo articolo fa per te.

Spesso le sfide o le barriere alla crescita sono più di natura intellettuale – i famosi “baias cognitivi” –  piuttosto che veri ostacoli di natura fisica.

D’altronde come dice il famoso detto anglofono “80% dei risultati è dato dalla tua psicologia, il 20% è dato dalla meccanica”.

Questo articolo è dedicato a tutti coloro che vogliono essere i catalizzatori della crescita nella propria azienda, che vogliono essere la scintilla d’accensione, a tutti coloro i quali sanno che si può avere una chance di restare sul mercato solo abbracciando la crescita e l’innovazione.

Cosa Potrai Apprendere in Questo Articolo?

In questo articolo scoprirai:

  • quali sono le 5 barriere che limitano la crescita della tua azienda,
  • cosa fare per eliminare queste barriere,
  • quali sono le domande per utilizzare queste barriere a tuo vantaggio,
  • e come riconoscere le barriere per anticipare i cambiamenti.

dangerous

 

Il Costo Degli Shock Del Mercato

Un importante dato riportato dall’articolo di MSCI – “Credit in the COVID Crisis: Contagion, Valuation, Default” ha evidenziato come gli investitori hanno reagito allo shock di mercato causato dal COVID.

I due grafici uno sulla Probabilità Implicita di Default sui Titoli Investment Grade e l’altro sui Titoli High Yield, riportano palesemente che indipendente dalla qualità del credito dei diversi titoli, la reazione del mercato agli stessi è più emotiva che razionale.

In breve: in periodi di maggiore incertezza gli investitori richiedono uno maggiore premio per il rischio per continuare ad investire.

Questo può essere un limite all’allocazione dei capitali per la crescita delle aziende.

investment.grade.bondinvestment.high.yeld.bond

Questi grafici inoltre dimostrano come la reazione degli investitori agli eventi negativi sia più che proporzionale alle prospettive di guadango di lungo periodo.

La loro avversione al rischio necessità di essere pagata o coperta attraverso un altro titolo (i CDS – Credit Default Swap).

Cosa fanno gli executive della tua azienda quando sono difronte a progetti di crescita incerti?

Cosa fa il CEO quando deve investire nuovi capitali i nuovi progetti?

Che ruolo gioca l’avversione al rischio nei progetti di crescita e di investimento della tua impresa?

Scopriamolo un pò …

Come Riconoscere le 5 Barriere Che Limitano La Crescita Della Tua Azienda

Secondo diversi studi diversi sono i baias cognitivi che limitano la crescita delle aziende.

In questo articolo ne vedremo 5.

1 – La Mancanza dei Dettagli Operativi

Il non sapere di non sapere.

Molte aziende specie le piccolie e medie imprese operano nella quotidianità senza avere una chaira dimensione delle performance giornaliere.

Questo modus operandi li espone ad un rischio di non sapere dove vengono consumate le risorse più importanti e a non essere coscienti del fatto che le risorse – tempo e derano – tendono a confluire in attività routinarie, piuttosto che verso un piano per la creazione di valore.

Poche aziende determinano il fabbisogno aziendale della forza lavoro, partendo da un piano della produzione basato sulle vendite, basato su un piano strategico.

  • Quanto conosci di quello che succede all’interno della tua azienda?
  • Quanto conosci dei tempi di produzione del tuo prodotto o di erogazione di un servizio?
  • Quanto consoci del consumo delle risorse all’interno della tua azienda? 
  • Quanta forza lavoro è impiegata?
  • Quali sono le priorità a cui deve dedicarsi la forza lavoro?
  • Quali sono le performance strategiche che l’azienda o il team deve preservare per crescere più velocemente?

2 – L’Effetto Pane E Burro

Spesso i piani di crescita non tengono propriamemente conto delle risorse necessarie.

Di solito quando le aziende condividono con noi il loro piani strategici, assistiamo al manifestarsi di tre casi:

  1. un piano strategico fotocopia delll’anno precedente con in aggiunta di una certa percentuale di crescita,
  2. un piano strategico visionario, megalomane, sganciato dalle risorse dell’azienda,
  3. un piano strategico che non è un piano strategico, ma piuttosto una mera condivisione di linee guida di quelle che vorrebbero essere gli assi su cui il board vorrebbe spingere –  senza nessun tipo di spiegazione delle assunzioni di crescita rispetto al piano.

Ad ogni modo quello che di solito emerge dalla quotidianità è che il caso più frequente, i board hanno dei piani strategici più grandi di quelli che sono le loro risorse.

Pertanto alla fine si assiste al così detto “effetto pane e burro”, un pò di budget viene spalmato un po da pertutto, per accontentare un po’ tutti.

Il tuo obiettivo è capire:

  • Quali sono gli investimenti più promettenti?
  • Quali sono gli investimenti da evitare totalmene?
  • Quali sono i dati che puoi recuperare per decidere in maniera più obiettiva?

Fermati. Scrivi e raccogli  informazioni.

3 – Limitata Conoscenza del Mercato

Molte imprendiotri e CEO tendono più a focalizzarsi internamente sul proprio gioco.

L’assunzione di base è che guardando quello che succede all’interno della propria impresa possono controllare meglio i risultati della stessa. O almeno avere uma maggiore illusione del controllo – anche in fase di stasi.

Questo continuo focus sulla propria impresa, senza tener conto di quello che fa la concorrenza, li espone ad un rischio di “overconfidence” –  di eccessiva sicurezza.

Uno studio fatto dall’Associazione Imprenditori Americani sulle proprie PMI, ha dimostrato come spesso questo eccessivo senso di sicurezza contribuisca a sottostimare le probabilità di fallimento.

Infatti dalla ricerca fatta, quando agli imprenditori intervistati gli veniva posta la domanda sulle probabilità di fallimento della propria azienda su un range di 5 anni, più dell’81% poneva la sua probabilità di successo da 7 a 10 volte più alta rispetto a quella vera riscontrata dal mercato.

Alcuni di loro dichiaravano che la probabilità di fallimento era pari a zero.

Mentre la vera probabilità riscontrata era del 35%.

Il tuo obiettivo è ampliare la conoscenza del mercato.

  • Quali sono le probabiltà di fallimento all’interno del tuo settore?
  • Quali sono le probabilità di sopravvivere nei prossimi 5 anni?
  • Quali sono le aziende che crescono?
  • Quali sono le aziende che stanno uscendo?
  • Qual è il trend del tuo mercato? 

4 – Mancanza di Investimenti In Tecnologie

Per quanto gli executive ed i CEO si sforzino di effettuare dei piani più attinenti possibili alle migliori probabilità del mercato, se i piani non prevedono un investimento in tecnologia o in sistemi tecnologici, un business avrà difficoltà a crescere.

Guardando il mercato, è palesemente riscontrato che le società che crescono più velocemente sono quelle in grado di catturare i benefici derivanti in investimenti tecnologici.

La tecnologia è alla base della moltiplicazione del valore.

Il tuo obiettivo è capire:

  • Quali infrastrutture tecnologiche possono contribuire ad aumentare la tua produttività?
  • Quali investimenti in IT possono potenziare il tuo vantaggio strategico?
  • Quali investimenti in IT possono migliorare le tue performance?

Fermanti. Pensa. Valuta. Investi.

5 – L’Effetto Dote

L’effetto dote, le cui basi risalgono ad uno studio fatto da Richard Thaler agli inizi degli anni 70, ha dimostrato come spesso le persone che ricevono qualcosa hanno una certa riluttanza nello scambiarla a parità di valore.

L’effetto dote spesso è conosciuta con il nome di “avversione alla perdita”. Spesso la paura di perdere è di gran lunga più grande di quella derivante da eventuali guadagni.

Uno studio fatto da Daniel Kahneman dimostra quanto la percezione della perdita in relazione ai prezzi di mercato dei beni sia due volte più grande rispetto alla prospettiva dei possibili guadagni.

Questo aspetto psicologico trattiene gli imprenditori o gli executive dall’alienare asset ormani non più produttivi e che non contribuiscono più alla generazione di ricavi.

  • Quali asset potrebbeero essere liquidati, per raccogliere risorse da investire in opportunità più attuali?
  • Quali asset non contribuiscono più alla redditività aziendale?
  • Quante risorse finanziarie si potrebbero ottenere dalla liquidazionie di asset non operativi? 

Fermati. Rispondi alle domande. Calcola il volume delle risorse nascoste e fai un piando i liquidazione degli asset.

Ricorda nessun piano di crescita può essere sostenuto se non viene alimentato.

“Non puoi chiedere ad un albero le arance, se non sei diposto a mettere acqua e concime” 

Risorse Take Away

Diversi sono i baias cognitivi che limitano lo sviluppo della tua azienda, tra quelli più frequenti trovaimo i seguenti.

1 – La Mancanza dei Dettagli Operativi

2 – L’Effetto Pane E Burro – Investire Un Pò Su Tutto

3 – Limitata Conoscenza del Mercato

4 – Mancanza di Investimenti In Tecnologie

5 – L’Effetto Dote – L’Avversione Alla Perdita

Ricordati, il detto di Giulio Cesare: “Troverai un valido avversario nell’ultimo posto dove cerchi. Spesso l’ultimo posto dove cerchi è dentro di te”.

Grazie ancora per aver condiviso il tuo tempo con me.

Spero di ricevere news da te, quindi sentiti libero o libera di contattarmi a gianpierochironna@hotmail.it e raccontami come questi suggerimenti hanno contribuito al raggiungimento dei tuoi obiettivi. 😉

Un caro saluto

Gianpiero

 

Quanto è probabile che consiglieresti questo articolo in una scala da 0 a 10?

 [dove 0 è “improbabile” e 10 è “molto probabile”] – Se ti è piaciuto condividilo;) – Grazie.

Questo articolo ti è stato utile?

Hai altre domande? Come posso aiutarti?

Ti prego di contattami. Sarei felice di rispondere alle tue domande.

gianpierochironna@hotmail.it

Letture Consigliate / Fonti:

(Visited 14 times, 1 visits today)

Leave a comment