Do We Harvest Or Divest?
Negli ultimi anni, il mondo delle banche retail, ha subito una grande batosta (forte abbassamento della redditività, incapacità di generare profitti), causa gli effetti della crisi finanziaria, ma anche del proprio business model. (In questo articolo non consideriamo, le sofferenze poiché è argomento già trattato in altri articoli). Cosa devono aspettarsi i piccoli azionisti? Quali saranno i probabili scenari?
Obsolete Assets
Uno dei motivi, che ha contribuito a posticipare la ripresa del settore bancario retail, è legato alla presenza di assets obsoleti: alta percentuale di presenza di risorse umane con età media alta rispetto alla media europea, bassi livelli di investimenti in IT, bassi investimenti nello sviluppo di IT skills, avviamento derivante da fusioni pre 2008 (ormai quasi del tutto da svalutare)…etc, etc.
Obsolete Business Model
Nell’era del digitale, molte banche, soprattutto le small banks (Bcc, BPop), cercavano di allargare la propria quota di mercato, con l’apertura di nuovi sportelli/filiali, e con AAF (Agenti in Attività Finanziaria), questo generava, alti livelli di costi fissi (per gli sportelli). Alcune banche hanno dato origine a business unit distaccate per avviare progetti ambiziosi, che puntassero alla digitalizzazione del sistema bancario, qualcosa è stato fatto, molto c’è ancora da fare. [In alcune realtà l’utilizzo dei social network per creare “brand awareness” era talmente limitato che in alcuni casi gli iscritti alla pagina facebook di alcune istituzioni bancarie era inferiore al numero dei propri dipendenti.]
“Due etti di prosciutto cotto ed un mutuo a tasso variabile, Grazie”
Newcomers: “Due etti di prosciutto cotto ed un mutuo a tasso variabile, Grazie”
La prima società a rompere le uova nel paniere delle banche, è stata Poste Italiane, ma oggi il vero incubo è un altro: le GDO. Si, in America come in Gran Bretagna diverse società di GDO si stanno organizzando per l’erogazioni di prestiti. In Italia, oltre alle GDO, anche FCA Bank ha iniziato l’erogazione di prestiti al consumo. Pertanto si assisterà ad un erosione delle quote di mercato, sempre più crescente.
The Future: Looking for Efficency
Con l’entrata di nuovi competitors, con le sofferenze ancora troppo alte, con la nuova regolamentazione, e con il basso livello di crescita del paese (più vicino alla crescita della Grecia, che a quella di Francia e Germania) si prevede che i grandi gruppi bancari daranno inizio ad un gran numero di fusioni ed acquisizioni, per creare economie di scala e di scopo. Operazioni, che porteranno allo smantellamento di una grossa parte di sportelli in eccesso e poco efficienti, ed ad un esubero di personale interno. [Sostanzialmente, ci sarà uno “svecchiamento delle risorse”, via il vecchio con il vecchio tipo di contratto indeterminato, dentro il nuovo (under 30), tanti stagisti ed altri tipi di contratti flessibili – un’applicazione delle opzioni reali al mondo dei contratti di lavoro]. Spaventati? Niente di personale, questo è business, e gli affari sono affari, e voi ci siete dentro.
Divest & Harvest
Molti istituti bancari, hanno già provveduto alla razionalizzazione di sportelli, e tale fenomeno tenderà ad aumentare. Per sfruttare il basso costo del credito, gli istituti punteranno molto su gli AAF, ma la vera rivoluzione si avrà nei prossimi 5 – 10 anni, con effetti molto più dirompenti. Cosa resta da fare, ai manager o ai piccoli azionisti?
Probabilmente, qualcuno opterà per una strategia “Harvest”, minimizzare i costi operativi (by looking for efficency) al fine di generare maggiori flussi di cassa, allocando la liquidità in eccesso verso progetti con opzioni di crescita più interessante e con maggiori prospettive di sviluppo. Altri, probabilmente, sceglieranno una strategia “Divest” , usciranno dal mercato, prima che il modello sia completamente superato e che il livello delle azioni non si riduca ulteriormente tanto da rappresentare un exit barrier.
Quali di queste due strategie avrà la meglio? Chi lo sa? “Ai posteri l’ardua sentenza” A. Manzoni.
“Ai posteri l’ardua sentenza” A. Manzoni
FP&A Analyst. Lettore affamato. Blogger sfrenato. Investitore. Advisor. Hiker. Appassionato di impresa, di investimenti, di strategie di crescita, di turnaround, di storia e di scacchi. Esperto in analisi finanziarie e strategie di impresa, con Master in Controllo di Gestione, Laurea in Economia e Finanza, tra numeri e libri, tra una tazza di caffè e l’altra, leggo, scrivo e mi diverto, aiutando gli altri a realizzare le buone idee.