I 3 Più Grandi Errori da Evitare Quando Si Pianifica il Nuovo Anno

Stai pianificando il nuovo anno è vorresti che sia migliore del precedente?

Vorresti raggiungere un livello più alto di professionalità o di produttività nel tuo percorso di carriera?

Vorresti osare nel raggiungere qualcosa a cui non ha mai ambito prima?

Bene ottimo, sei nel posto giusto.

Questo articolo ti aiuterà a capire come evitare di commettere i 3 errori più importanti nel processo di pianificazione dei tuoi obiettivi aziendali o personali.

Che tu sia un libero professionista, un dipendente, o un ceo o un imprenditore, avrai già capito che il tuo capitale non è quello che hai in banca, ma è il tuo tempo.

Be’, se non credi questo, allora potresti già smettere di leggere e ritornare a fare quello che stavi facendo, se invece credi che dietro il tempo si nascondono le opportunità per crescere di più, per scoprire nuove cose, per vivere appieno la propria vita inseguendo i propri sogni allora probabilmente troverai molto interessante quello che troverai scritto all’interno di questo articolo.

Cosa potrai apprendere in questo articolo?

In questo articolo potrai apprendere:

  • Quali sono i 3 errori più comuni che commettono le persone e le aziende quando pianificano il nuovo anno,
  • Quali sono i trucchi per eliminare le barriere al raggiungimento degli obiettivi,
  • Aumentare la probabilità di raggiungere i propri obiettivi gestendo meglio le proprie risorse,
  • Come accelerare i tempi di raggiungimento risparmiando risorse e frustrazione.
  • Come celebrare il raggiungimento degli obiettivi in modo costruttivo e potenziante.

Dove Inizia La Sfida

Gran parte delle persone che pianificano il nuovo anno, riescono ad ottenere solo pochi miglioramenti, rispetto a quello che si erano promessi.

Gran parte delle scuse accampate alla domanda “Perché non hai raggiunto il tuo obiettivo?”

Sono le seguenti:

  1. Non ho avuto abbastanza tempo,
  2. Ho avuto troppe cose da fare,
  3. Quando faccio le cose, altre cose pianificate si mettono tra me e quello che vorrei fare,
  4. Non ho avuto abbastanza risorse,
  5. Ho avuto delle sfide emotive molto dure che mi hanno deviato da quello che veramente mi ero promesso di fare,..
  6. Bla, bla, bla…

Questo anno si è aggiunto anche …il Covid. Il Covid, sai la mascherina, lo smart work, …un casino.

Ora, capisco che una parte di quanto appena detto rispecchia la tua percezione della realtà, insieme a quello che è successo al resto delle persone che sono sul mondo.

Tuttavia una parte di queste persone ha deciso difronte alle “avversità” di nascondersi, o di lasciarsi distrarre dall’ambiente, mentre altre hanno deciso di portare il proprio impegno ad un livello più alto, di far in modo di utilizzare quello che è successo a proprio vantaggio, scegliendo di focalizzarsi sullo sviluppare nuove abilità, o scoprire nuovi approcci per essere produttivo o godere di quel tempo che ha sempre cercato nella propria vita.

Quindi la questione è tu cos’hai fatto?

Sei corso via? Hai utilizzato quello che successo, o gran parte di quello che successo per nasconderti, o hai cercato di girare la cosa a tuo vantaggio, guardando quello che succedeva con l’occhiale dell’opportunità? Cosa hai fatto?

Oppure forse sei tra quelli che ha dato il meglio di se, però sa che se tornasse indietro con quello che sa oggi ottimizzerebbe qualcosa, farebbe tesoro delle cose che ha appreso, e cercherebbe di fare meglio?

Be’ indipendentemente da dove ti trovi, avrai notato che la sfida inizia da te.

Per tanto per aiutarti abbiamo voluto scrivere questo breve articolo per darti “la ciccia” che funziona, cioè trovare quelle cose che a priori se inserite nel tuo piano di pianificazione ti aiuteranno ad ottenere con maggiore probabilità i risultati che stai cercando.

Allora andiamo a scoprire…

I 3 Più Grandi Errori da Evitare Quando Si Pianifica

I tre più grani errori che le persone fanno quando pianificano sono:

  1. Errore N #1 Le Persone Non Impegnano Le Risorse
  2. Errore N #2 Le Persone Non Creano Un Ambiente Potenziante
  3. Errore N #3 Le Persone Non Lo Dicono Con i Numeri.

Andiamo a scoprirlo passo dopo passo.

Errore N #1 Le Persone Non Impegnano Le Risorse

Conoscete la storia di Ulisse?

La storia di Ulisse,  è stata studiata con occhio acuto e attento da un certo Robert H Strotz (1955/56) nel suo lavoro sulla “dynamic inconsistency”, il quale iniziava il suo articolo riportando alcune citazioni dell’Odissea:

[“… ma devi legarmi forte e veloce, in modo che non possa muovermi dal punto in cui sarò… e se ti prego di liberarmi, devi stringere e rafforzare i miei legacci.”]

R.H. Strotz descrive il problema di Ulisse, come un problema di “changing tastes”, cioè la possibilità di cambiare gusto (preferenze) durante il suo viaggio.

Pertanto secondo Ulisse il problema non era quello di raggiungere la sua meta, il suo dubbio non era legato alla possibilità di farcela oppure no, ma alle distrazioni che avrebbe incontrato lungo la via e nel caso specifico era consapevole che le sirene ammaliatrici sarebbero state una sfida.

Ulisse era consapevole che se avesse ascoltato le sirene, probabilmente attratto dall’irresistibile canto avrebbe portato la propria nave ad infrangersi contro gli scogli e di conseguenza al fallimento del viaggio.

Ma Ulisse era determinato e sapeva che le buone intenzioni da sole non bastavano, pertanto decise di escogitare una soluzione che consisteva in quella di farsi legare dal suo equipaggio vicino l’albero maestro e far ricoprire di cera tutte le orecchie dei suoi uomini.

Cosi, il trucco della cera, insieme al fatto che Ulisse fosse impossibilitato a muoversi e ad agire, salvarono la nave e l’intero equipaggio dalla sorte ostile che si nascondeva dietro il cantico delle sirene ammaliatrici.

Ulisse sapeva che ci sarebbero state delle sfide emotive, ma per rafforzare il proprio self-control, o il proprio senso di disciplina o di attaccamento e congruenza alla promessa di raggiungere la sua meta decise di impegnare risorse in una soluzione.

Questo aspetto da chi studia la scienza dei comportamenti delle persone viene chiamato scelta di precommitment.

In breve Ulisse sceglie un vincolo per legarsi al piano per risultare coerente nel periodo finale. Il suo precommitment diventa uno strumento al problema del self-control.

Il vincolo di Ulisse al palo, è un vincolo al piano, che gli permette di compiere la sequenza di scelte ottimale per continuare il proprio viaggio.

Da notare che il precommittment di Ulisse, ha richiesto un aiuto esterno (l’aiuto dei suoi compagni di viaggio), pertanto Ulisse anticipa la sfida e parte dal presupposto che senza la sua decisione di impegno probabilmente compirebbe scelte incoerenti.

Ora cosa possiamo apprendere dalla storia di Ulisse?

1 – INDIVIDUA LE TUE “SIRENE AMMALIATRICI”

 È Importante Anticipare Le Sfide? – Quali Saranno Le Tue Distrazioni?  Come puoi proteggerti da loro? O come puoi fare per eliminarle?

2 – SCEGLI IL TUO TEAM

 Scegli Un Gruppo di Pari Che Ti Aiuti a Mantenere La Promessa.

Chi potrebbe accompagnarti in questo viaggio tanto da ricordarti di mantenere fede alle promesse fatte?

3 – PRECOMITTMENT

 Cosa puoi fare subito per metterti in azione? Quale singola cosa puoi fare adesso per avvicinarti a quello che veramente vuoi?  Impegna delle Risorse. Fallo ora.

Ora andiamo a scoprire il secondo errore.

Errore N #2 Le Persone Non Impegnano

Ulisse per mantenere fede alla sua promessa cerca di far in modo che l’ambiente intorno a lui sia tale da poter mantenere fede alla promessa fatta. Si assicura che i cavi siano ben stretti, si assicura che il palo sia ben saldo, e così via.

Molte persone o aziende che vogliono raggiungere un livello più alto di risultati quando cercano di ottenere nuovi risultati si aspettino che gli basta dirlo o scriverlo su un pezzo di carta e magicamente tutto andrà per il meglio.

Be’ sbagliato!

Svegliati.

Prendi il caso del Gen. Stanley McChrystal comandante delle Special Operations Forces and Conventional Forces Integration nonché ex generale della Nato in Afghanistan.

Quando prese l’incarico per far terminare più velocemente possibili il conflitto in Afghanistan, McChrystal capisce subito che non è un problema di singole performance di singoli uomini, ma è un problema di ambiente.

La prima cosa che fa, una volta salito al comando, stabilisce un nuovo gruppo di commando in un nuovo edificio che da allora in poi rappresenterà la nuova centrale operativa, ma ciò che aumenterà notevolmente la sua capacità di ottenere i risultati sarà la sua decisione di “abbattere i silos” e unificare tutti i corpi speciali di ogni provenienza sotto un unico tetto.

Come riporta McChrystal nel suo libro Team of Teams, lo scopo era creare un ambiente di fiducia dove ognuno metteva sul tavolo le informazioni che aveva, in questo modo tutti miglioravano la capacità di prendere decisioni, perché il contributo di ogni singolo team contribuiva alla riuscita dell’altro, con l’unico obiettivo di raggiungere un obiettivo comune.

Molte persone che cercano nella propria azienda o nella propria carriera un livello di produttività maggiore, non entrano mai in contatto con l’ambiente giusto che riuscirebbe ad alimentare quello flusso di energia, di conoscenze, di esperienze, di informazioni, di relazioni dove il contributo di uno arricchisce la capacità di ottenere risultati migliori a livello potenziale.

Cosa puoi fare ora tu per il tuo ambiente?

Pensa alla cosa che vorresti di più nel prossimo anno. Bene, ora pensa a chi produce questi risultati e dove si trovano le persone che come lui produce risultati.

Quale potrebbe essere l’ambiente più favorevole che ti condizioni ad ottimizzare i risultati?

Come potresti modificare, cambiare o organizzare il tuo ambiente in modo tale da ottenere più di quello che vuoi e meno di quello che non vuoi?

Cosa potresti fare per modificare il tuo ambiente?

O in quale ambiente dovresti vivere, prepararti, organizzare i tuoi impegni, per aumentare il livello di produttività che hai?

Fatto?

Sei sicuro. Spero che tu abbia scritto.

Ok ora vediamo il terzo errore che le persone fanno più spesso quando pianificano il nuovo anno.

Errore N #3 Le Persone Non Lo Dicono Con i Numeri.

Questo detto è una sorta di mantra di “Google”.

Se lavori in “Google” e vuoi parlare di un nuovo progetto, o di un nuovo prodotto, o di una nuova “x” cosa che vorresti sviluppare, lanciare, testare o provare, la prima cosa che ti chiedono i colleghi e … “Say it with numbers” – Dillo con i numeri.

Che significa?

Facciamo finita che voi vorreste lanciare un progetto per lo sviluppo di una nuova App.

Dillo con i numeri, significa che dovresti mettere in risalto la parte numerica di questo progetto, cioè dovresti presentare inizialmente dati tipo i seguenti:

  • Quanto è il mercato di riferimento potenziale dell’app?
  • Quante app simili concorrenti esistono?
  • Quanto velocemente siamo in grado di svilupparla?
  • Quante persone ci vogliono per svilupparla?
  • Quanto è il budget richiesto?
  • Quante ore giornaliere assorbirà lo sviluppo del progetto?
  • Quanti giorni lavorativi?
  • Quanta richiesta c’è da parte del mercato?
  • Quanti giorni ci vorranno prima di andare in breakeven?
  • Quanto tempo assorbirà che potrebbe essere dedicato ad altro?
  • Quanto sono i rendimenti stimati attesi del progetto?

Una cosa è dire ho bisogno di un team di persone per il raggiungimento degli obiettivi, una cosa è dire ho bisogno di cinque, un’altra cosa è ho bisogno di trenta persone.

La cosa è molto differente soprattutto se sarai tu a pagare gli stipendi.

Quindi essere specifico con i numeri su quello che vuoi per la tua azienda, per il tuo prodotto, per la tua vita professionale, etc, ti permette di fare chiarezza su cosa vuoi nella mente.

Se lo dici con i numeri domerai la bestia.

Ricordati ora, la prossima volta che qualcuno ti inizia a dire cose del genere “dobbiamo fare più soldi”, “dobbiamo lanciare una private label”, “dobbiamo fatturare di più”, “dobbiamo ingrandirci”, “ci servono più spazi”, “dobbiamo fare più margine”

La domanda più importante che puoi fare è “quanto specificatamente? In che tempi?”

Riusciresti a “dirlo con dei numeri?”

Quindi se gli obiettivi che si sta ponendo la tua azienda, o tu, non risponde alla domanda “Quanto ed in quanto?” stai creando una vana illusione.

Bene siamo arrivati sin qua.

Ora è il momento di agire.

Hai tutto quello che ti serve per fare il prossimo passo.

Hai tutto quello che ti serve per procedere avanti velocemente verso un nuovo anno pieno di risultati e produttività.

Che aspetti?

Segui il consiglio di Baltasar Gracian “Si contento nell’agire e lascia che siano gli altri a parlare”.

Il tuo anno non lo raggiungerai alla fine dell’ultimo giorno, no. Il tuo nuovo anno inizia qui.

Inizia oggi.

Inizia con quello che farai ora.

Risorse Take Away

In questo articolo abbiamo visto quali sono i tre più grani errori che le persone fanno quando pianificano un nuovo anno. Vediamoli velocemente:

  1. Errore N #1 Le Persone Non Impegnano Le Risorse. Dopo che hai scelto quello che vuoi, fai il primo passo, fallo subito, fallo ora.
  2. Errore N #2 Le Persone Non Creano Un Ambiente Potenziante. Le persone o i decision maker che producono risultati in qualsiasi contesto, partono dal modificare l’ambiente a proprio vantaggio. Crea un ambiente potenziante.
  3. Errore N #3 Le Persone Non Lo Dicono Con i Numeri. Ciò che crea chiarezza nelle decisioni operativi per ottenere più risultati è la chiarezza di intenti che è sostenuta dalla parte legata al contributo numerico. Dillo con i numeri. Se non sai quanto vuoi quello che vuoi, allora non sai quante risorse devi allocare.

Ora metti tutto insieme, mescola e waila, metti all’azione; )

Ricorda la vita è troppo breve per viverla solo nella tua mente, agisci ora, agisci subito, e raggiungi il tuo prossimo livello, qualsiasi esso sia.

; )

Grazie ancora per aver condiviso il tuo tempo con me.

Spero di ricevere news da te, quindi sentiti libero o libera di contattarmi a gianpierochironna@hotmail.it e raccontami come questi suggerimenti hanno contribuito al raggiungimento dei tuoi obiettivi. 😉

Un caro saluto 

Gianpiero

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Ti prego di contattami. Sarei felice di rispondere alle tue domande.

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