Come sopravvivere ai periodi di recessione?
Li dove 17% delle imprese fallisce e l’80% dopo 3 anni non recupera i tassi di crescita e profitto pre-recessione.
Cosa le aziende possono fare per uscirne più forti?
Su cosa è necessario operare?
Questo articolo vuole essere una breve guida per te imprenditore o manager che vai incontro alla prova del fuoco o meglio alla prova del deserto.
La recessione è il rallentamento delle attività economiche.
La domanda cala e con essa i ricavi. L’incertezza aumenta. Le strutture aziendali vengono ridimensionate. Cassa integrazione. Aumento della disoccupazione. Calo dei consumi. Aumento dei fallimenti.
Ecco, innanzi a te, il deserto.
Condizioni estreme. Quindi per gli imprenidtori ed i manager è un pò come sopravvivere ad una cammino nel deserto.
Pertanto la vera domanda è:
“Come le imprese possono utilizzare questo momento per rafforzarsi ed uscirne più forti?”
Qui vedremo 5 strategiedi sopravvivenza per prendere decisioni difficili in momenti critici e capire:
- come restare liquidi e solvibili quando il mercato crolla,
- come migliorare l’efficienza operativa,
- come prepararsi per il colpo di coda e il ritorno alla crescita.
Ma prima facciamo avanscoperta e cerchiamo di conoscere meglio il territtorio in cui ci stiamo avventurando.
Il Deserto: Come si Manifesta una Recessione?
Ricavi in calo, abbassamento dei margini, abbassamento del flusso di cassa, alto livello di fallimenti aziendali, alti livelli di disoccupazione, consumi in contrazione.
Tutto questo seguito da lenti tassi di crescita e vari cambi di gioverno.
Secondo l’articolo Roaring Out of Recession – di Ranjay Gulati , Nitin Nohria e Franz Wohlgezogen – il 17% delle imprese fallisce e l’80% dopo 3 anni non recupera i tassi di crescita e profitto.
Secondo l’ articolo Global Recessions pubblicato dalla Banca Mondiale gli indicatori di una recessione sono: l’andamento del PIL reale pro-capite, ll’andamento dell’inflazione, la produzione industriale, gli scambi commerciali, l’andamento del flusso dei capitali, l’andamento del prezzo del petrolio e il livello di occupazione.
La cosa interessante è che l’Italia nè a superate diverse di recessioni e crisi, come dimostra il grafico sull’andamento del PIL italiano dal 1960 al 2019.
Quindi la notizia buona è che l’Italia supererà anche questa. La sfida è capire quando.
Ma qual è stato l’impatto sulle aziende e sull’economia delle ultime recessioni?
Ma questi alti è bassi quanto ci sono costati?
Che significa in “soldoni”?
Il Costo Italiano dell’Ultima Crisi?
The Quiet Collapse of the Italian Economy –
La crisi “(2007-2013) è per molti versi molto peggio della contrazione del 1929-1934.
Nell’attuale crisi (2007-2013), gli investimenti sono crollati del 27,6% nel quinquennio, contro il 12,8% nella depressione tra le due guerre. Il PIL è diminuito del 6,9% contro il 5,1%.
L’Italia, con il secondo maggiore settore manifatturiero in Europa dopo la Germania, ha perso circa il 24% della sua produzione industriale, tornando ai livelli degli anni ’80.
Nessun dato mostra attualmente alcun segno di recupero. Dall’inizio di quest’anno (2013), il paese ha perso oltre 31.000 aziende.
Ogni giorno 167 unità di vendita al dettaglio vengono perse, segnalando un’autentica disintegrazione del settore della vendita al dettaglio.
Il settore automobilistico, di fondamentale importanza per l’economia italiana, si è costantemente contratto: da circa 2,5 milioni di auto vendute nel 2007,le vendite nel 2012 hanno raggiunto solo 1,4 milioni (il livello del 1979) e continuano a contrarsi quest’anno.”
https://blogs.lse.ac.uk/eurocrisispress/2013/04/23/the-quiet-collapse-of-the-italian-economy/
Be si, non è andata benissimo.
Per questo è importante prepararsi.
E allora …:
“come le imprese possono trarne vantaggio per uscirne più forti?”
COME LE AZIENDE POSSONO TRARNE VANTAGGIO
Il “Centro di Addestramento nel Deserto” – Los Angeles USA
Durante la seconda guerra mondiale quando l’esercito americano decise di entrare in guerra, non fu un salto di gioia per l’alto comando.
Tutti gli ottoni sul campo – gli alti ufficiali – sapevano che sarebbe stata la prima guerra che l’America avrebbe combattuto in un altro continente. Terre sconosciute e impervie.
Il primo piede di battaglia fu posto nei pressi di Casablanca era l’8 Novembre del 1942. Per gli americani, l’operazione di sbarco delle truppe – The Torch Landings – era prevista su 3 punti diversi: Safi, Port Lyautey and Fedala. Non sarebbe stata una cosa facile. Ne sapevano cosa aspettarsi.
Ciò che incuteva loro più timore era il fatto che le truppe non si ambientassero velocemente alle temperature elevate del nord africa, alla sabbia, alla mancanza di cibo, alla polvere, al digiuno e all’improvvisare in condizionio avverse: alle condizioni avverse.
Per questo il Dipartimento di Guerra, nel marzo del 1942, scelse Patton per creare il primo Centro di Addestramento nel Deserto nei pressi di Los Angeles. Patton si fece personalmente carico di scegliere l’ambiente più caldo ed ostile delgi Usa.
Lo scopo era fare in modo che i soldati imparassero a combattere in condizioni estreme. L’obiettivo finale era irrobustire l’animo, fare in modo che gli uomini fossero in grado di maturare una certa dose di resistenza alle condizioni estreme.
Alla fine della guerra, quando gli fu chiesto come spiegava il successo della sua divisione armata, in termini di km guadagnati, nemici catturati, armi e risorse sottratte, numeri che nessun altro nell’esercito americano aveva visto fino ad allora.
La sua risposta fu data citando Cesare:
“In inverno addestrava le sue legioni in tutto ciò che era necessario per diventare soldati e li abituava così al corretto svolgimento dei loro doveri. Così che in primavera erano pronti per combattere contro i Galli, senza la necessità di impartire loro ordini, perché sapevano cosa fare e come farlo.”
Niente sostituisce la preparazione e l’impegno.
Come amava ripetere: “Una pinta di sudore risparmia un gallone di sangue” – G. Patton
Cosa centra la recessione con l’addestramento di G. Patton?
Abbiamo detto che la recessione è come un deserto per gli imprenditori ed i manager. Non ci sono risorse, le riserve scarseggiano, la logistica non funziona, gli uomini cedono.
- Chi sopravvive a tutto questo?
- Chi riesce ad uscire dal deserto più forte di pima?
- Chi riesce ad uscire più velocemente e con più carica dalla recessione?
Be abbiamo indagato sulle aziende che hanno superato i “la prova del deserto” e abbiamo notato che quelle che sono uscite più forti dalla recessione condividevano lo stesso “addestramento”.
5 Strategie Per Le Aziende Per Uscire Più Forti Dalla Recessione
1. Allena Mente & Corpo
Ogni impresa è fatta di persone e sono queste quelle che prendono le decisioni.
Ogni volta che un persona decide sotto l’imput della paura o del timore, il cervello reagisce e attiva la modalità “uomo primitivo”: fermati, corri o combatti.
Qualunque sia stata la tua reazione alla notizia della recessione la prima cosa che devi fare è riprendere il controllo delle tue emozioni.
Programma di prenderti cura del tuo stato mentale e fisico.
Le sfide fuori saranno tante. I telegiornali venderanno paura e tensione. Tutte le persone prese dal sentimento comune continuerarnno a parlare solo di questo. Le informazioni in giro non faranno che inquinare l’emotività della gente rendendola più frustrata di quanto già non lo sia.
Fai dieta dei media.
Allena La Tua Mente
Dedicati un’ ora a settimana a fare attività creative, fai giardinaggio, leggi, scrivi, dipingi, chiama amici che non senti da tanto tempo.
La vita è breve scegli di dominare la tua vita inserendo tempo per nutrire la parte più profonda di te e ti accorgerai che le grani cose accadranno.
Allena il Tuo Corpo
Inserisci all’interno della tua settimana un giorno specifico, un ora specifica per fare allamento fisico – anche solo se decidi di camminare.
Devi fare pulizia nel corpo, devi allenarti, devi mantenere il corpo agile, ricorda il detto: “Mente Sana in Corpore Sano”.
Per fare ciò devi crearti dei riutali. Devi crearti dei momenti per te dove puoi ricaricare le batterie. Fissa dei specifici momenti durante la giornata. Scegli i giorni più comodi per te. Fallo adesso. Fallo ora.
Con il controllo della tua mente e del tuo corpo possiamo andare al passo successivo.
2. Assedia I Tuoi Ricavi
“In una guerra uomo contro uomo, il vincitore è colui che ha un altro round nel suo magazzino”
Generale Erwin Johannes Eugen Rommel
In periodi di recessione le risorse scarseggiano.
Le imprese che perdono liquidità, per recuperare risorse, scaricano gli asset che non contribuiscono ai ricavi. Questo genera un taglio massivo sui costi ed una politica di disinivestimento.
Questo genera dei consumi più ponderati e parsimoniosi. Il comportamento d’acquisto dei clienti cambia. Le persone sono sempre più attenta al rapporto costo qualità del prodotto.
Il tuo ruolo è proteggere, custodire e assicurarasi nuove risorse. Se non guadagni terreno lo perdi. Se non proteggi i ricavi, presto ti troverai a svendere i tuoi asset.
Ridefinisci e migliora l’offerta ai tuoi consumatori, contiuna ad oerpare velocemente. Mantieni i tuoi competitors in allerta. Allinea la tu offerta per incontrare i bisogni del mercato di OGGI.
- Quali sono i bisogni dei tuoi clienti oggi?
- Come si comportano? Di cosa hanno bisogno?
- Cosa chiedono oggi che ieri non ti chiedevano?
- Come sono cambiati i comportamenti d’acquisto?
- Che comibinazioni di prodotti cercano?
- Che tipo di servizi cercano?
- Come la tua azienda può contribuire a creare una soluzione più semplice, economica e sostenbiler per i clienti?
Per poter rispondere a questa domanda, devi setacciare i dati dei tuoi ricavi.
Vai alla ricerca di “pepite” e suggerimenti derivanti dai tuoi dati, ti accorgerai che ci saranno dei comportamenti che i tuoi clienti prediligono. In alcuni casi saranno loro stessi a dirterlo.
Ascolta chi batta la trincea, coloro i quali hanno il contatto diretto con i tuoi clienti. Loro sanno esattamente quali sono le cose più richieste.
Perhè dovresti iniziare dai ricavi?
Quando le risorse scarseggian e le entrate calano, le imprese che non riescono a recuperare risorse per copire le uscite di cassa, tagliano sulla struttura dei costi.
Se non conosci la struttura dei ricavi nel dettaglio, nel tagliare i costi rischi di tranciare la vena aorta della tua azienda, con conseguenze disastrose.
Quindi primi di procedere al taglio e alla riduzione della struttura costi, rivedi un attimo:
- Cosa genera i tuoi ricavi?
- Quali area sono più strategiche per l’incremento dei ricavi?
- Quali risorse e impianti sono di supporto vitale alle vendite?
Fai una lista. Indaga. Fatti una chiara idea. Se ti rendi conto che non sei in grado di seguire questo processo da solo allora fatti aiutare dal tuo consulente di fiducia.
Si pronto a:
- Investire in nuove tecnologie e asset per espandere i tuoi ricavi,
- Sviluppare nuovi mercati.
Non vinci una guerra pianificando la ritirata. Ricordatelo.
3. Misura le Tacche dell’Acqua
Misura spesso le tacche dell’acqua. Nel deserto tutti devono imparare che le risorse sono scarse e che vanno centelinate ai fini della sopravvivenza del gruppo.
In azienda le “tacche dell’acqua” sono i dati contabili. Tieni aggiornata la contabilità.
Un paio di cosette che imparò John D. Rockfeller all’età di otto – nove anni sono :
- selezionare e comprare “legna buona e solida per la costruzione di case e recinsioni”
- e “mantenere i conti in maniera meticolosa”.
Sicuramente la seconda ha contribuito di più a fare la differenza nella sua vita.
La contabilità come direbbe Warren Buffet “è la lingua degli affari”. Se non la capisci è giusto che l’approfondisca. Non importa quanto tu possa delegare questa funzioni ad alti, se non sai come si segnano i punti sul tabellone, difficilmente vincerai la partita.
Aggiorna la contabilità e mantieni in ordine il tuo bilanico. Ciò ti permetterà di stare più sereno, dandoti la chiarezza di potere capire ciò che sta funzionando e ciò che necessita di un processo di iterazione
4. Attacca e Risolvi le Crisi Operative Riccorrenti
L’intelligenza abilita il controllo: gli umani controllano le tigri non perché siamo più forti, ma perché siamo più intelligenti
Max Tegmark – Life 3.0
Cosa sono le “crisi operative ricorrenti”?
Ogni impresa crea valore attraverso processi, valori e risorse.
All’interno dei processi troviamo quei riutali operativi – o insieme di azioni – che nell’insieme definiscono la catena del valore di un’azienda.
Ongi volta che un annello di questa “catena” si rompe o interrompe il cliclo operativo allora si crea un costo di inefficienza.
Alcune di queste cirsi sono “ricorrenti”, cioè accadono con una certa frequenza. Pertatno sono funzione di un processo che può essere migliorato.
Se lavorate in un’azienda di impianti ogni vola che bloccate l’operatività perdete produzione e fatturato potenziale.
Se questa cosa accade con una certa frequenza allora c’è una crisi che va risolta.
Per tenere traccia delle “crisi operative ricorrenti” fate un cartellone in ogni stanza operativa e affigetelo al muro.
COMPITI A CASA:
- Segnate da una parte i successi settimanali e dall’altra i fallimenti settimanali.
- Il venerdì di ogni settimana dedicate 15 minuti con il vostro team ad elaborare routine e nuove procedure per evitare che questo problema ricapiti.
- A fine meeting agite subito per implementare una piccola parte della soluzione.
Questo tipo di approccio crerà valore, sprondando l’evoluzione della vostro team e dei vostri processi, evitando “i mea culpa”.
Come spesso ripeto ai miei colleghi “a me non interessa chi è il colpevole, a me interessa cosa possiamo fare ORA affinchè questo non si ripeta mai più”.
Quindi tieni traccia di ciò che funziona e non funziona. Attacca le inefficienze.
5. Fai La Dieta “Low Leverage”
Come la dieta “low carb” prevede una maggiore assunzione di proteine rispetto ai carboidrati, così le aziende con la dieta “Low Leverage” dovrebbero ridurre il debito finanziario e utilizzare maggiore capitale di soci per finanziare le attività imprenditoriali riducendo al minimo la lelva finanziaria.
Alcuni indicazioni per attività “low leverage”:
- Chiedi dilazione di pagamento ai fornitori. Chiedendo una dilazione di pagamento di 30/60/90g ai fornitori, la tua azienda avrà un’incremento di flusso di cassa che potrai utilizzare per ridurre i fidi bancari.
- Riduci il debito verso gli istituti credito. Si può raggiungere questo obiettivo in tre modi:
- Estinzione parziale anticipata del debito con apporto di capitale di soci.
- Una surroga. Facendo la surrogga sul debito residuo con un altro istituto di credito, potresti spuntare una rata minore con un tasso di interesse più basso di quello che avevi precedentemente. Il nuovo debito se spalmato su un orizzonte temorale più lungo finanziato ad un tasso più basso potrebbe comportare una riduzione della rata mensile.
- Una rinegoziazione con lo stesso istituto della rata del mutuo. Questo lascerebbe nelle tasche dell’imprea più soldini a fine mese.
- Liquida il magazzino più velocemente e con la liquidità in eccesso salda anticipatamente i debiti.
- Velocizza la liquidazione dei crediti. I tuoi crediti non devono mai superare i 12 mesi. Mai. Trasforma i crediti in liquidità quanto prima. Più i tuoi crediti saranno lunghi più si trasformeranno in perdite. Non permettere che ciò accada. Proteggi l’ossigeno della tua azienda. Incassa spesso. Incassa più velocemente.
In breve riduci le esposizioni. In questo modo la tua azienda sarà meno esposta agli andamenti di mercato. In questo modo ridurrai la probabilità di esporti a default per insolvenza.
Consigli Take Away
Be che dire: “Complimenti sei arrivato sin qui 😉 . Hai tutta la mia stima.
Ottimo lavoro. Ora devi fare qualcosa. E lo devi fare ADESSO.
Le intenzioni valgono zero.
CONTA SOLO CIO CHE FAI ACCADERE.
Ricapitoliamo le “5 Strategie Per Uscirne Più Forti dalla Recessione”:
1. Allena Mente & Corpo
La tua mente è l’asset più importante. Se non sei lucido puoi prendere decisioni sbagliate.
Il corpo è energia. Se non sei energico non puoi trasformare i buoni propositi in risultati.
2. Assedia I Tuoi Ricavi
I ricavi sono la prima fonte di ossigeno di ogni impresa. Quanto tempo puoi restare senza ossiggeno? Assumo molto poco. Pertanto corri ad irrobustire gli investimenti e le strategie per avere ossigeno in abbondanza.
3. Misura le Tacche dell’Acqua
Ricordati la contabilità è il tabellone con cui si porta il punteggio. Misura spesso. Tieni la tua contabilità aggiornata in maniera minuziosa.
4. Attacca e Risolvi le Crisi Operative Riccorrenti
Gli errori hanno un costo. Non significa che non devi sbagliare più. Significa che ogni errore non deve essere ripetuto. E tocca a te assicurati di creare delle routine o regole decisionali affinchè ogni errore diventi un nuovo processo di miglioramento.
5. Fai La Dieta “Low Leverage”
In ogni recessione le aziende più finanziariamente deboli escono dal mercato. Riduci le tue esposizioni finanziarie. Riduci il tuo debito. Recupera più velocemente i crediti. Liquidà più velocemente il magazzino. Estingui il debito con capitale di soci. Esser solidi paga.
Prima di prendere decisioni importanti fatti assistere dal tuo consulente di fiducia e se non ti piace cosa dice, senti altri tre consulenti. E allora decidi. Ma decidi di far accadere qualcosa.
Il cambiamento è l’unica costante.
Be caro amico o amica mia ti saluto con questa frase che adoro.
“Il successo è quanto rimbalzi quando colpisci il fondo. “
Generale George S. Patton Jr.
Non dimenticarlo mai.
Gianpiero Chironna
Fonti / Letture consigliate:
1] Ranjay Gulati – Roaring Out of Recession
2] Walter Frick – How To Survive a Recession and Thrive Afterward
3] John Brooks – Business Adventures: Twelve Classic Tales from the World of Wall Street
4] Clayton Christensen – The innovator’s dilemma
Ps. Grazie del tuo tempo.
FP&A Analyst. Lettore affamato. Blogger sfrenato. Investitore. Advisor. Hiker. Appassionato di impresa, di investimenti, di strategie di crescita, di turnaround, di storia e di scacchi. Esperto in analisi finanziarie e strategie di impresa, con Master in Controllo di Gestione, Laurea in Economia e Finanza, tra numeri e libri, tra una tazza di caffè e l’altra, leggo, scrivo e mi diverto, aiutando gli altri a realizzare le buone idee.